Il comune di Verucchio ora ha una rete!


...Perchè solo chi è direttamente coinvolto sa come migliorare i servizi!

mercoledì 30 aprile 2014


COME LAVORIAMO IN CONSIGLIO COMUNALE
Comunicazione nr. 9/2014
di Daniela Montanari
                                 lista civica :  Cittadini InComune                                      
                                                                                                                          Verucchio  30.04.2014
Ieri sera, 29 aprile, si è tenuto forse l’ultimo Consiglio Comunale della lista “Verucchio Domani” .
Gli ordini del giorno hanno riguardato:
1.   l’approvazione del Rendiconto del Bilancio 2013 (in termini semplici, si va ad approvare le risultanze contabili di chiusura della gestione finanziaria relativa all’anno 2013)
2.   l’approvazione delle aliquote IMU e TASI anno 2014

Abbiamo su entrambi i punti espresso voto contrario per le motivazioni  espresse nelle nostre dichiarazione di voto qui di seguito riportate :

Dichiarazioni di Voto
1) Approvazione Rendiconto di gestione anno 2013
Lamentiamo sig. Presidente del Consiglio, per l’ennesima volta, i tempi ristrettissimi con cui ci vengono forniti gli atti, nello specifico di questo ordine del giorno che è composto da oltre sono 700  pagine, tra tabulati, delibere, relazioni ci sono volute più di due ore solo per fotocopiare tutti i files, tanto per avere un’idea del volume dei documenti che noi Consiglieri siamo tenuti ad esaminare.
A questa situazione di forte disagio si aggiunge poi il discredito personale che questa amministrazione elargisce a mezzo stampa : “non legge gli atti o se li legge non li capisce” sono frasi oltraggiose non degne del rispetto dovuto a questo Consiglio Comunale, seguono, nel solco della continuità, un’abitudine ormai consolidata di questa amministrazione poco abituata a rapportarsi con un modesto dissenso critico.
Nel merito di questo consuntivo che chiude l’anno finanziario 2013, rimarchiamo ancora una volta come  questa  amministrazione abbia continuato a mantenere un tenore di spesa, come se all’esterno del “Palazzo” la cittadinanza verucchiese, le famiglie, le attività produttive non stessero subendo una delle crisi economiche più gravi dal dopoguerra, si sono mantenuti, anzi in alcuni casi implementati vergognosamente alcuni capitoli di spesa, un’azione amministrativa anacronistica e intollerabile : assessorato allo Sport   è passato dai 105.000 euro a disposizione nel 2012 ai 113.000 nel 2013 (+ 36.000) – Amministrazione generale che è passata dai 2.043.000 del 2012 ai 2.627.000 nel 2013 (+ 584.000 euro)
Quindi in generale nessuna  ottimizzazione della spesa,  gli assessori hanno continuato a gestire più o meno gli stessi budget, nulla è cambiato per Voi, mentre fuori il paese arranca disperato. Nessun appoggio alle attività produttive, rilegate a fanalino di coda nella scala degli impegni di stanziamento, anzi ridotte le disponibilità che nel 2012 erano ca. 70.000 euro nel 2013 scendono a 38.600, importo in gran parte riferito allo stipendio del personale addetto allo sportello delle attività produttive, senza tralasciare poi l’ingrata sorpresa delle aliquote Imu sulle attività produttive sparate al massimo consentito.
Avreste avuto molte occasioni durante l’anno 2013 di dirottare alcune entrate o economie di spesa sul sociale ma nonostante le promesse fatte qui in Consiglio Comunale poi i numeri purtroppo hanno dimostrato il contrario, abbiamo visto transitare solo piccoli importi, briciole rispetto alla crisi che c’è fuori . 10.000 euro sgravi tassa rifiuti attività produttive – 10.000 euro sussidi mense scolastiche.
·      Avevate a disposizione ca. 95.000 euro nella prima variazione del 30 settembre, l’avete tutta destinata ad implementare il budget dei vari assessori; straordinario è stato inoltre verificare che l’unico assessorato che non abbia preteso nulla di questa disponibilità finanziaria, sia stato paradossalmente proprio quello dei servizi sociali.
·      Altri. 60.000 euro ca., li avete avuti nella seconda variazione del 5 novembre, parzialmente spesi per incarichi professionali, forse dovuti ai  25.000 euro che è costato il progetto di riqualificazione di p.le Risorgimento che insieme al concorso di idee che ha visto lo Studio tecnico vincitore, percepire ca. 44.000 euro di premio, fa si che su questo piazzale ancora prima di partire con i lavori si sono già spesi ca. 70.000 euro.
·      Altri 346.000 euro ca. li avete gestiti nell’assestamento del 29 novembre, questa è stata l’occasione paradossale per cui l’assessorato ai servizi sociali ha rinunciato ad alcune sue entrate : 17.600 euro destinati alla non autosufficienza.
Per le motivazioni sopra esposte e per le mie precedenti  dichiarazioni di voto del 30.09 - 05.11 e 29.11.2013 che allego,  esprimo il mio voto contrario.
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2) approvazione aliquote IMU e TASI anno 2014
Comprendiamo la necessità di non arrecare disagi ai cittadini per cui si rende necessaria questa stringente approvazione delle aliquote IMU TASI, soprattutto in riferimento alla TASI che scade il 16 giugno, comprendiamo anche il quadro di incertezza generale che regna a livello nazionale; dovete però comprendere anche come sia per noi impossibile esprimere qualsiasi valutazione  nel merito di queste aliquote, voi conoscete le bozze del Bilancio di Previsione, tanto da uscire sui giornali dicendo che c’è un buco di 400.000 euro, noi al riguardo non sappiano niente, non abbiamo visto ne gli schemi, ne i tabulati è come chiederci con questa’approvazione di firmare un assegno in bianco, comprendete come sia per noi impossibile farlo.
Notiamo che le aliquote sono comunque tutte portate al massimo, come nell’anno precedente, ancora una volta non si evidenzia nessun sostegno alle imprese, falciate dalla crisi, nessun sostegno alle famiglie, nessuno sgravio per immobili concessi in uso gratuito ai figli, nessun sostegno per gli immobili locati a canone concordato.
Per queste ragioni e altre che ci impegneremo a dettagliare successivamente,  visto il brevissimo tempo messoci a disposizione, esprimo il mio voto contrario.

sabato 12 aprile 2014


Da Renzo Valloni  alle Associazioni del Coordinamento Marecchia-Uso

Veniamo all'attualità. In Valmarecchia sta girando una petizione che allego. Su tale petizione Legambiente ha preso posizione come da carta stampata di alcuni giorni or sono.
Oggi sono qui a proporre un testo esteso di analisi e commento della materia che sicuramente è paradigmatica di come si governa oggi il territorio e che credo sia nostro compito contrastare.

La “manutenzione” del Marecchia

Le Associazioni culturali e ambientaliste del territorio del Marecchia prendono spunto da un recente intervento dei circoli di Legambiente di Novafeltria e Santarcangelo su una raccolta di firme in corso in Valmarecchia “per una efficace Manutenzione del fiume Marecchia”.
Oltre a recepire letteralmente l’intervento, totalmente condivisibile, di Legambiente si ritiene qui opportuno approfondire la questione in quanto paradigmatica della capitolazione della buona politica e dell’ormai diffuso esercizio di pratiche populiste.
Auspichiamo che il/i Comuni della valle che, senza peraltro apparire, hanno partorito la petizione sentano il dovere di assumerne la paternità e rispondere agli argomenti presentati di seguito.


L’antefatto è la circolazione fra i Cittadini dell’Alta Valmarecchia di una petizione per la raccolta di firme, sotto il titolo Per il nostro Fiume Marecchia. Si sollecita la firma dei Cittadini per chiedere che si intervenga al più presto per una efficace manutenzione del Fiume Marecchia e dei suoi affluenti.
Colpisce che nel testo non siano chiari né chi scrive la petizione e propone la raccolta firme né il destinatario della raccolta stessa.

Solo interpretando il testo e i precedenti in materia si può ragionevolmente ipotizzare che la raccolta sia fatta su base comunale su proposta di uno o più Comuni. Infatti, il testo è un semplice estratto di un più ampio documento di quattro pagine del marzo 2012 diffuso dai “sette Comuni” e dalla Comunità Montana Alta Valmarecchia. A Novafeltria la petizione viene presentata come “proposta dai nostri Amministratori” mentre da La Voce del 7 marzo 2014 si apprende che anche presso l’Ufficio Anagrafe del Comune di Verucchio si firma per “il nostro fiume Marecchia”. Il giornale chiarisce anche che il testo proviene dall’Amministrazione di Pennabilli e che la petizione “verrà inoltrata al Presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani”.

Nel merito, la petizione:
- parte con affermazioni del tipo “negli ultimi decenni il Fiume è stato irrazionalmente lasciato a se stesso e si trova in stato di abbandono” e “il rischio idrogeologico e idraulico sono ogni anno più incombenti” con riferimenti alle tragedie e ai “morti degli anni scorsi”;
- prosegue affermando che “è ormai indifferibile che le pubbliche amministrazioni, (Comuni, Provincia, Regione e Autorità di Bacino) affrontino seriamente il problema” rappresentato dai sedimenti in eccesso che si accumulano nel centro dell’alveo  che propongono “gravi scenari di Rischio per la pubblica e privata incolumità connessi all’aumento delle aree esondabili”;
- conclude proponendo quello che “anche gli amministratori locali hanno previsto” e precisamente che in carenza di finanziamenti pubblici si possano “finanziare i lavori di manutenzione del fiume con la cosiddetta compensazione”.
Il termine compensazione usato in questo contesto appare piuttosto ermetico e il testo della petizione lascia nell’incertezza chi non parla il politichese. Solo tentativamente si può ipotizzare che significhi: l’Ente pubblico appalta dei lavori pubblici pagandoli con la ghiaia ceduta a privati non meglio precisati.

Questo documento, emblematico di una rappresentazione quantomeno deformata dei Processi Partecipati, spinge a formulare almeno quattro tipi di osservazioni.

La prima osservazione è di tipo istituzionale. Data per scontata la buona fede dei Comuni risulta evidente che gli amministratori sottopongono alla firma degli amministrati uno scritto distorsivo dei distinti ruoli e responsabilità. Sarebbe come dire che davanti alle situazioni di rischio conclamate e scritte sulla petizione i cittadini per esercitare il loro diritto di vivere in sicurezza devono partecipare a delle raccolte di firme.
Ma l’autorità locale che per legge deve sorvegliare sulla pubblica incolumità sono i Sindaci. I Sindaci sanno a quali istanze superiori (Prefetto, Servizi Tecnici di Bacino alias Regione ecc.) devono inviare le loro istanze che immancabilmente avranno delle risposte con conseguente presa di responsabilità. Non sta in piedi che per l’esercizio delle proprie responsabilità gli amministratori si rivolgano ai cittadini per firmare una petizione. Ma non sarà forse che si vuol sollevare del polverone per cui alla fine nessuno sarà responsabile di quel che potrà succedere?
E’ anche fastidioso che chi ricopre un ruolo istituzionale tratti la materia lagnandosi di inadempienze vecchie e nuove come se no esistessero tanti uffici preposti, ciascuno con diversificato personale specialistico, uffici che i Comuni devono essere in grado di mettere all’opera nell’interesse dei propri cittadini.

La seconda osservazione riguarda i contenuti. E’ macroscopica la sproporzione fra il quadro dei problemi delineato nella petizione e la richiesta-proposta formulata nella stessa. La medicina prescritta per curare lo “stato di abbandono” del fiume assomiglia tanto a una cura-fai-da-te, la soluzione pensata per contrastare il livello del dissesto idrogeologico in atto appare un palliativo grottesco.
Colpisce molto lo strabismo del Comune di Verucchio che si impegna nella raccolta firme perché qualcuno intervenga sui sovralluvionamenti dell’alveo mentre il canyon che devasta il Marecchia sul suo territorio ha pericolosamente arretrato la testata verso la strettoia di Ponte Verucchio.
Per effettivamente curare il Marecchia malato occorre anche mettere fra le priorità interventi per l’inversione della tendenza erosiva in atto nel canyon che oltretutto rappresenta un rischio idrogeologico per la conoide. Su questo tema molti cittadini avrebbero sicuramente piacere essere coinvolti e documentati da parte dei comuni e del Servizio Tecnico di Bacino su quando e come si pensa di intervenire.

La terza osservazione è in materia di coerenza.  Se si accetta il principio che alla base di ogni iniziativa per il contrasto del degrado del Marecchia debba inevitabilmente esserci l’inserimento di un vincolo ambientale sul fiume, occorre dire che i ripetuti tentativi di istituire una minima forma di protezione dell’asta del fiume sono stati snobbati se non osteggiati dalla Provincia di Rimini che si è sempre nascosta dietro una presunta indisponibilità dei Sindaci. Nell’ultimo decennio in occasione della consultazione per la revisione del sistema delle Aree Protette fatta dalla Regione Emilia Romagna per ben due volte le Associazioni culturali e ambientaliste del territorio, rappresentative di tanta parte della società civile, hanno proposto di inserire fra le Aree Protette regionali l’alveo del Marecchia e le sue fasce spondali di ricarica della falda ma nessuna Amministrazione ha sostenuto tali richieste. La seconda bocciatura si è verificata a inizio 2013 ed ha riguardato la proposta di istituire un corridoio ecologico (in gergo una ZPS) che comprendesse l’alveo e le strette fasce riparie del fondovalle. Si tratta chiaramente di una avversione preconcetta da parte dei decisori dal momento che tale corridoio avrebbe sostanzialmente riguardato aree già sottoposte a limitazioni d’uso sul Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP).

La quarta osservazione riguarda il coinvolgimento vero dei Cittadini. Si tratta della necessità indifferibile che la Pubblica Amministrazione attivi un reale dialogo con la cittadinanza sulla formazione dei Piani territoriali. Ad oggi, gli obblighi previsti dalle ormai copiose direttive europee e norme regionali sui Processi Partecipativi sono sostanzialmente regolarmente disattesi. Limitatamente alla pianificazione recente dello spazio fluviale, tanto per rimanere in tema, è sotto gli occhi di tutti che i cittadini:
- non sono stati coinvolti sulle scelte fatte nella stesura  del PTCP dell’alta Valmarecchia quale estensione del Piano pre-unificazione e non appare troppo chiedersi come mai in tale occasione i Comuni non abbiano formalizzato norme appropriate per affrontare i problemi sbandierati nella petizione;
- non conoscono se l’Autorità di Bacino ha realizzato il dovuto Piano di Gestione dei Sedimenti, un Piano sotteso a quello di Bacino, volto a indicare le soluzioni concrete ai problemi citati nella petizione;
- non sono informati sul Piano Acque e sul Piano Alluvioni che per legge deve aver predisposto l’Autorità di Bacino nel 2013 e su come questi Piani tocchino la materia della petizione.



giovedì 13 febbraio 2014


COME LAVORIAMO IN CONSIGLIO COMUNALE
Comunicazione nr. 7/2014
di Daniela Montanari
Gruppo D25 - Cittadini InComune                                      
                                                                                                                            Verucchio 09.02.2014
Come noterete compare per la prima volta nei nostri comunicati  la neo-nata lista civica
Cittadini InComune
Promossa da semplici cittadini e dal gruppo D25, stanchi della vecchia politica e delle finte liste civiche, dietro alle quali si celano in realtà i soliti partiti dominanti. Una lista che si propone alle prossime elezioni amministrative  comunali di primavera con l’intento di promuovere la massima trasparenza e la partecipazione attiva della cittadinanza verucchiese,  portando avanti azioni di buona amministrazione, trasversali  agli schieramenti politici.
Scusate la piccola propaganda, tornando ai fatti,  lo scorso 5 febbraio si è tenuto il Consiglio Comunale di Verucchio.
La seduta è iniziata con una nostra osservazione su quanto pubblicato nei verbali della seduta del precedente Consiglio Comunale del 21 dicembre  scorso. Purtroppo, nostro malgrado, siamo state costrette a ritornare sul triste episodio riguardante il nuovo Regolamento sul funzionamento del nostro Museo, ecco il testo letto in Consiglio Comunale :
“Egregio signor Sindaco,
leggendo i verbali della seduta precedente, a cui non ero presente per motivi familiari, ho notato che lei mi ha accusato di scorrettezza in quanto il giorno 7 novembre, essendo in possesso della lettera della Soprintendenza, non ho avvisato lei e l' Assessora del fatto che tale lettera le era stata consegnata!
A parte il ridicolo della situazione, se fosse vera, per cui un semplice consigliera di minoranza possiede
 prima del Sindaco un documento a lui indirizzato ( che bella efficienza e considerazione da parte dell' apparato amministrativo!)  cosa le fa pensare che io possedessi tale documento? E come? Forse gli uffici
comunali tramano contro di lei e mi consegnano seduta stante i suoi documenti? Oppure il Soprintendente ha una tale fiducia in lei che mi manda per conoscenza la lettera? Cerchiamo di essere minimamente seri, per un attimo, in questa penosa vicenda  che solo arrampicandovi sugli specchi e grazie al silenzio tombale dei miei colleghi consiglieri  lei  e la assessora Bernardi  avete messo a tacere.
La risposta, signor Sindaco, è che la sera del 7 novembre io non avevo la più pallida idea della lettera, ma, cercando di svolgere il mio servizio nel migliore dei modi, ho cercato di approfondire il tema oggetto di delibera e, notando che il ruolo di direttore scientifico, proposto dalla Soprintendenza e svolto finora da Patrizia Von Eles, veniva notevolmente indebolito, ho chiesto all' Assessora se i due personaggi fossero d' accordo. Lo so che, casualmente, questa semplice domanda con la relativa risposta affermativa dell' Assessora vi ha messo in difficoltà alla luce degli interventi  del Soprintendente e della dottoressa Von Eles, so anche che lei non mi ritiene capace neppure di domande così banali, la verità è che ci si dovrebbe meravigliare della silenziosa accettazione da parte di tutto il consiglio di ogni cosa venga proposta, non dei miei tentativi, spesso noiosi,lo so,  di capire e di dibattere.
Quindi se atteggiamenti scorretti ci sono stati, non sono certamente venuti da me e non servono certo chilometriche e bizantine relazioni per giustificare certi comportamenti.
A tal proposito chiederei
, se possibile, al Segretario comunale se il richiamo al Dirigente che non mi ha consegnato la lettera della Soprintendenza sia stato verbale, un semplice buffetto, o scritto, nel qual caso, sempre se possibile, desidererei averne gentilmente copia.
                                                                                                               Consigliera Indipendente di opposizione
                                                                                                                              Daniela Montanari”
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Gli ordini del giorno in approvazione hanno riguardato piccole variazioni urbanistiche e  lo Studio di fattibilità per la  riqualificazione del Borgo S.Antonio di Verucchio.                                                                        
A tale riguardo mi piace sottolineare come grazie al nostro intervento sia stato possibile mettere in campo (contrariamente alle solite cattive abitudini di far calare le scelte dell’amministrazione dall’alto)  il coinvolgimento attivo della cittadinanza residente (anche io risiedo al Borgo). Ho infatti richiesto durante una assemblea pubblica lo scorso 17 dicembre  all’assessore in carica Urbinati se fosse possibile indire  una assemblea pubblica al riguardo.  Mi sono poi recata in Comune e dagli uffici tecnici mi sono fatta dare la relativa documentazione (piuttosto corposa e piena di rilievi fotografici.) Ho indetto una piccola assemblea con i cittadini residenti al Borgo S. Antonio e insieme abbiamo studiato gli atti e quando sabato 1 febbraio si è tenuta l’assemblea pubblica abbiamo potuto depositare un nostro documento che recepito dall’amministrazione ha prodotto delle modifiche/aggiunte  allo studio di fattibilità portato in Consiglio Comunale, 
ecco il testo del nostro documento :
                                                                                                                                                     “Verucchio 01.02.2014 Facciamo seguito alla nostra richiesta verbale  dello scorso 17 dicembre di avere un percorso partecipato con i cittadini su questo Piano di recupero del Borgo e siamo contenti che l’Amministrazione comunale abbia voluto rispondere alla nostra proposta con questa assemblea pubblica.
Sono molti anni che il Borgo Sant’Antonio non è tra i pensieri di questa Amministrazione comunale, l’ultima volta risale alla sistemazione della Fonte e c’era ancora l’ex Sindaco Giovagnoli.
Nel frattempo il Borgo, anche se dimenticato dall’Amministrazione, è stato scoperto da nuovi residenti e da turisti,  si sono intensificate anno dopo anno le persone che a piedi lo attraversano restando ammaliati dalla bellezza e integrità del luogo.
Infatti una delle caratteristiche più premianti del Borgo è quella di assapora al suo interno l’integrità strutturale di un vecchio borgo rurale, di qui la necessità inderogabile di porre la massima attenzione progettuale nella prospettiva di riqualificazione futura perché siamo di fronte ad un vero piccolo gioiello molto delicato.
La situazione di degrado è tristemente famosa ai suoi residenti, assessori e dipendenti comunali conoscono fin troppo bene le innumerevoli volte che li abbiamo richiamati segnalando loro le varie emergenze e la realtà attuale sarebbe stata meno degradante se fosse stata oggetto nel tempo di piccole manutenzioni costanti.
Nel merito del vostro studio per quanto riguarda gli spazi pubblici,  dopo aver visionato le vostre schede siamo ad integrarle con altre segnalazioni che Vi chiediamo gentilmente di voler tenere in considerazione nel Piano di recupero :
- sistemazioni strade, buche
- segnalazioni stradali con numeri civici ed istallazione di segnaletica che indichi il raggiungimento del Borgo dai gradini prospicienti il Museo, specificando i luoghi da visitare : Chiesetta - Lavatoio
  pubblico - Pieve romanica (precedente nostra richiesta del 10 maggio 2003 Vs. prot. 5523)
- Evitare l’utilizzo di diserbanti per la manutenzione del verde 
- Integrare alla programmata sistemazione del verde anche quella della pulizia delle strade
- un Piano che abbia una visione più a lungo termine con pratiche di sostenibilità ambientale,
   ecologica e di risparmio energetico. La particolarità delle piccole dimensioni del Borgo
   potrebbero essere colta come una opportunità per l’Amministrazione comunale per testare in fase
   sperimentale nuove pratiche di innovazione tecnologica ed ecologicamente sostenibili.
 - fermata del “pulmino a chiamata”  sotto la Rocca e alla Chiesetta
 -  verifica  tetto e struttura della Chiesetta.

Il piano di riqualificazione non può non tenere conto, anche se formalmente fuori dai perimetri strettamente urbanistici del Borgo, della Pieve  romanica, una degli edifici più antichi del nostro Comune, che si raggiunge con facilità a piedi proprio dal Borgo; sarebbe quindi un elemento di naturale completamente per potenziare tour pedonali per viaggiatori affamati di cultura e paesaggio.
Vogliamo pertanto portare alla Vostra attenzione l’esistenza della bruttissima recinzione che circonda la Pieve, non degna di un edificio di quella importanza e senza dubbio posizionata senza autorizzazione.

Sempre nel merito di potenziare i tour pedonali, sarebbe interessante affiancare alle riaperture dei tracciati identificati nel  vostro Piano anche altri non strettamente rientranti nel perimetro del borgo ma indubbiamente ad esso strettamente collegati, che conducono alla campagna circostante ed anche essi meritevoli di tutela e di valorizzazione benché fuori dal perimetro del centro storico. Una individuazione di ambiti perimetrali su parametri più vasti : storico-urbanistici e naturali, la suggestione più ampia di un territorio di così alto pregio.


Vi chiediamo inoltre di prevedere che su tutto il piano di riqualificazione sia contemplata la totale sostituzione dei pali e dei lampioni dell’illuminazione pubblica. Attualmente il vostro Piano prevede solo alcune sostituzioni e aggiunte di nuovi pali(l’ultima nostra segnalazione  risale al lontano settembre 1999, fatta al dirigente Barocci e al ex assessore Pulimanti).  I pali attualmente esistenti,  consoni ad un contesto di grande circonvallazione urbana piuttosto che ad un borgo rurale,  sono stati posizionati senza nessuna autorizzazione della Soprintendenza,  non si può certo pretendere rispetto delle regole e normative- urbanistiche del centro storico solo ai cittadini  quando è proprio l’Amministrazione che non solo non da il buon esempio ma in sostanza elude tali prescrizioni.

Chiediamo inoltre che le fasi successive alla stesura del Piano, rivisto includendo questi nostri suggerimenti, veda la partecipazione attiva dei cittadini per quanto riguarda :

-       Stralci esecutivi  e di programmazione degli interventi, garantendo la condivisione sulle priorità d’intervento più urgenti, prima che questi siano arbitrariamente decisi solo dalla Giunta.
-       Concordare preventivamente le modalità e la tempistica per quanto riguarda gli interventi di spettanza dei privati, non dimenticando che nel Piano prevedete una vostra attivazione immediata con provvedimenti repressivi su illeciti normativi e dei regolamenti edilizi ma la stessa tempestività repressiva non la  si evidenzia per gli stessi illeciti da voi perpetrati nei contesti  pubblici. Chiediamo parità di trattamento.
-       Affidamento di incarico esterno per la redazione del Piano di Recupero : chiediamo che tale affidamento sia effettuato tramite bando di gara e di conoscerne i relativi costi.

                                                                                                                                      Cittadini  del Borgo Sant’Antonio
                                                                                                                         Consigliera indipendente Daniela Montanari”
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mercoledì 18 dicembre 2013


Il nostro intervento all’assemblea pubblica della lista “Verucchio Domani” del 17.12.2013

LE D25 TOLGONO IL DISTURBO

Purtroppo si, nostro malgrado, togliamo il disturbo, vogliamo annunciarlo questa sera per correttezza istituzionale, dopo i vorticosi giri di inciuci che ci sono stati proposti e che noi non possiamo condividere.
E’ proprio la sensazione di essere di disturbo quella che riassume efficacemente lo stato delle cose nei nostri rapporti con il PD (Partito Democratico).
L’atteggiamento dominante in questi anni di legislatura del sindaco Pruccoli è stato caratterizzato  da una forte presenza partitica del PD a discapito della sparuta compagine civica che noi rappresentavamo.
Pensiamo sia giunta l’ora di dire un po’ di verità, lo so non siete abituati a farlo, ma fatelo per amor del cielo, altrimenti deluderete, ancora una volta, una necessaria e inderogabile richiesta che proviene dalla base di una vera trasformazione riformista, i cittadini la chiedono imploranti.
Nel nostro breve percorso  insieme abbiamo sempre avuto atteggiamenti moderati e coscienziosi, fondati sui legittimi approfondimenti della materia amministrativa per poter esprimere giudizi e votazioni con un minimo di conoscenza, ma ci siamo subito accorti che all’interno della falsa lista civica non c’erano assolutamente parità di trattamenti, non avevamo insomma pari dignità e non per incapacità professionale anzi più performanti si era e meno gradimento riscontravamo. Altri miei colleghi invece adottavano la tecnica consolidata negli anni di votare a favore a prescindere dal controllo, si basavano, beati loro, sulla semplice fiducia.
Bene comprenderete come questo legittimo comportamento sia subito stato avvertito dall’oligarchia  dominante come un vero disturbo.
Si perché alla fine ci siamo accorte che venivano premiati di più, o per meglio dire, non venivano oltraggiate, offese e intimidite (gli urli del sindaco durante seduta della Giunta, avvertiti sino in piazza restano lì a memoria), quanti riponevano la massima fiducia e ben si guardavano dal fare domande o richiedere spiegazioni.
Uno spaccato d’intolleranza e prepotenza che avete cercato di insabbiare buttandola sul personale, ma noi però ci siamo sempre ribellate a questa vostra interpretazione che cercava di nascondere la triste realtà di un partito democratico solo nel nome ma non nella sostanza degli atteggiamenti, mettendo a nudo una gerarchia oligarchica egemonica poca avvezza al confronto democratico con i componenti della sua lista.
Ricordo a quanti questa sera si appresteranno a ripetere questa malinconica pantomina della costituzione di una finta lista civica nel solco della continuità, (permettetemi di suggerirvi) che se volete trascorrere 5 anni di legislatura tranquilli,dovete semplicemente esprimere sempre il vostro consenso alle scelte egemoniche della Giunta, non fate  troppe domande, non intervenite durante le assemblee  pubbliche, non  dimostrare, mi raccomando, il benché minimo dissenso. La regola del dissenso stabilisce che,    tutto debba assopirsi all’interno del grande corpo vecchio di questo  partito,  che ha bisogno per sopravvivere di iniezioni di linfa nuova e vitale, quella che voi rappresentate,  utile solo ad imbellettarsi per presentarsi poi, con una parvenza riformatrice, alle prossime elezioni, voi sarete usati, come lo siamo state noi purtroppo.
Peccato poi che loro si ripresentino ancora nell’ottica della continuità, continuità senza la benché minima intenzione di fare un po’ di autocritica, anche di fronte a scelte vergognose :
-      Svendere terreno agricolo di pregio in zona protetta (SIC) in nome di una velleitaria incentivazione turistica, aumentando per l’ennesima volta la cubatura edificabile regalata ai privati, arrivando a consumare quasi 10.000 mq. di pregiato terreno agricolo è già un mostruoso. Se non bastasse, scoprire poi, che questa svendita serve  solo per far rientrare dai debiti una ditta privata poi fallita, è la ciliegina sulla torta. Svendiamo un territorio di pregio per pagare i debiti di un privato!
-      Convenzioni rinnovate di gran fretta senza nessuna verifica attenta delle risultanze economiche della gestione, che sono invece necessarie ed obbligatorie per un  rinnovo equo e nell’interesse della collettività e non dei pochi noti.
-      Convenzioni già sottoscritte e che non si fanno rispettare, vedi pozzetti ispettivi sulla qualità delle acque nell’impianto golfistico, previste dalla convenzione ma che l’assessore Urbinati non si degna di sollecitarne  il riscontro dei dati, e fanno muro di gomma in Consiglio Comunale ai miei numerosissimi solleciti.
Per non parlare poi della  nostra richiesta, sempre fatta ad Urbinati e al Sindaco,  di ricevere finalmente un  piano economico di fattibilità da parte della proprietà del Golf; noi abbiamo concesso 10.000 mq di terreno edificabile senza uno straccio documentale attendibile, questo è vergognoso e non penso esista niente di simili in altri comuni, questa è la realtà dei fatti e non che io ho “la tarla in testa del golf”come asserisce sui giornali Urbinati nel tentativo di screditarmi.
Spesso ci siamo sentite come dei criceti in gabbia che girano a vuoto nella rotellina, questo dovuto principalmente alla mancanza di trasparenza di questa amministrazione, atteggiamento fortemente antidemocratico e che uno non si aspetta da un partito di sinistra.
Abbiamo richiesto, non so quante volte, in Consiglio Comunale  che le Commissioni Consiliari fossero aperte al pubblico, siamo uno dei pochi comuni della provincia che ancora ha sedute chiuse, bene, preoccupante che maggioranza e opposizione di destra siano pienamente d’accordo sul non aprirle, destando in noi perplessità, visto che, non solo su questi argomenti, ma anche su molti altri c’è in Consiglio piena sintonia d’intenti tra maggioranza e opposizione di destra, un’inerzia collettiva.
Altro no,  l’abbiamo ricevuto sul fronte della nostra richiesta di censire gli immobili sfitti del nostro comune al fine di verificare se l’espansione urbanistica prevista dai nuovi strumenti urbanistici adottati, fosse congrua e necessaria, visto che non tiene conto, se non in minima parte di questo dato determinante delle case chiuse, sfitte.
Noi crediamo, e ci batteremo per questo,  in  una crescita della cittadinanza attiva a cui non saranno più sufficienti false promesse o noiosi proclami di autoreferenzialità per poi, scoprire che nel  chiuso del palazzo, questi indisturbati  fanno esattamente l’opposto di quello che reclamizzano. Non sarà più sufficiente promettere un marciapiede, un lampione  stradale, mercificazione vergognosa del voto di scambio.
Noi poi non siamo avvezze ai vostri inciuci, giochetti politici, dite che ci sono dei dissidenti all’interno del Pd che vorrebbero dialogare con noi ma questi non escono allo scoperto; Urbinati ci sollecita a collaborare, cito testualmente:  “dimenticando i reciprochi errori”, capisce Urbinati che qui non stiamo parlando di reciprochi errori ma della necessità inderogabile di una riforma vera del sistema partitico.
Noi all’inizio ci siamo cascate come pere, pensavamo che una antica correttezza politica della sinistra imponesse che quanto era scritto e detto nei programmi e proclami elettorali, fosse poi attuato conseguentemente. Certo, ad onor del vero,  dobbiamo considerare anche la difficoltà del governare, che non deve essere assolutamente sottovalutata, ma anche dopo questa scrematura resta la gestione di una oligarchia dominante e prepotente,  chiusa, non abituata alle critiche, seppur moderate e documentate, perché da troppo tempo avvezza a dominare incontrastata la scena politica del nostro paese.
Un’urbanistica gestita da due persone Sindaco e Urbinati: alle riunioni importanti con i privati partecipavano solo loro che poi ci riferivano la loro versione dei fatti, senza neppure la condivisione della Giunta. Pensate quanta strada c’è ancora da fare per ottenere che scelte importanti vengano condivise con la cittadinanza.
Ecco allora perché,  partite della massima rilevanza per il nostro territorio, sono passate nel completo silenzio :10.000 mq. di edificabile Golf, oppure la riqualificazione del frantoio Emir a Dogana. Poi da bravi politici di professione si rifanno l’immagine democratica e partecipativa con assemblee pubbliche su temi ovviamente meno appetibili come il Piano del Traffico.
Questo è quanto è avvenuto in questi anni e tralascio, per non tediare la platea, la sequenza d’insulti personali sui giornali e nel Consiglio Comunale che non fanno certo onore a questa amministrazione.
Continui atti denigratori della mia professionalità e della D25, sono tutti depositati negli atti di consiglio comunale a futura memoria.
Noi non abbiamo mai risposto con denigrazioni personali, per ottenere la ragione, abbiamo sempre cercato, disperatamente e dignitosamente, di tenere il dibattito sull’aspetto oggettivo e documentale, cosa a cui loro non sono avvezzi purtroppo.
Ecco quindi perché, noi questa volta,  non ce la sentiamo di condividere ancora una volta  un’esperienza così faticosa con voi.
Per noi voi non siete più credibili!
                                                                                                                                          
                                                              Consigliera indipendente
                                                                 Daniela Montanari
                                                                     Gruppo D25
                                 

martedì 17 dicembre 2013


Dobbiamo fermare i veri estremisti
 
 Articolo di Domenico Finiguerra, uno dei fondatori di “Stop al Consumo di Territorio” e “Salviamo il Paesaggio”, ex sindaco di Cassinetta di Lugagnano (primo Comune d’Italia a zero consumo di suolo)
Quante volte, partecipando ad un dibattito sul territorio, su una grande opera, su un piano regolatore, vi è capitato di essere etichettati come dei radicali ambientalisti, degli estremisti, dei sovversivi annidati nei comitati? A me è capitato moltissime volte.
La cosa mi ha sempre dato anche un certo godimento. Aumentava la mia autostima. Essere accusato di essere un sovversivo dai dirigenti del partito del calcestruzzo (sia da quelli di matrice neoliberista che da quelli di matrice progressista) era motivo di grande orgoglio. Cose da raccontare ai nipotini. «Ma smettila di opporti alle autostrade e al Tav! Vuoi farci tornare all’età della pietra? Vuoi muoverti con i cavalli! Estremista e ambientalista del c…!», «Si, adesso siete anche contro l’expo 2015! Ma vergognatevi. Siete dei talebani del verde! Volete farci perdere occasioni di sviluppo, di crescita, di competitività! Irresponsabili», «Ma che problemi vi da questo outlet? Ci sistemano anche tutta la viabilità e ci fanno 7 rotonde. Ah certo! Voi volete andare nei campi a caccia di farfalle, oppure volete tornare a coltivare la terra! Bravo! Oltre ad essere ambientalista sei pure terrone!»(questa me la sono beccata da parte dei dirigenti del partito del cemento della corrente leghista).
Ma poi, con il passare del tempo, questa etichetta ha cominciato a starmi stretta e con mia grande sorpresa mi sono reso conto che in realtà, io e direi anche tutti gli ambientalisti, siamo dei veri ed autentici moderati. Nel senso che siamo impegnati nel moderare il peso dell’uomo sulla terra.
Vorremmo mantenere, difendere o ripristinare i delicati equilibri esistenti tra il genere umano, gli altri esseri viventi e la terra. Terra intesa sia come pianeta che come terra che abbiamo sotto i piedi.
Di converso, quelli che ad ogni assemblea pubblica, consiglio comunale o talkshow televisivo, non perdono occasione per sbeffeggiarci, disegnarci su un albero intenti ad abbracciare un panda oppure additarci all’opinione pubblica come i nemici della patria, hanno perduto la natura e lo smalto di moderati. Approvando e finanziando grandi opere, speculazioni edilizie, saccheggi vari del territorio, distruggendo biodiversità e suoli agricoli, con lo scorrere dei cronoprogrammi dei loro cantieri promessi alla lavagna di Porta a Porta, i rispettabili politici e lobbisti in doppiopetto hanno subito una metamorfosi che li ha trasformati in veri estremisti sovversivi, quasi sempre polemici e pronti ad alzare i toni della discussione. Se necessario anche usando il manganello…
Esagero? Mi pare proprio di no. Anzi possiamo affermare con pochi dati certi, che i veri nemici del benessere del paese e dei cittadini che lo abitano siano proprio loro. Loro che in un quarantennio hanno compromesso il futuro delle presenti e delle future generazioni.
Vediamo perché.
Che cosa è fondamentale per un popolo, per le persone che vivono su un determinato territorio? Che cosa è indispensabile alla sopravvivenza dei cittadini? Il cibo. E che cosa è accaduto al nostro paese? È accaduto che dal 1971 al 2010 ha perso 5 milioni di ettari di Superficie Agricola Utilizzata (SAU).
Questo dato è dovuto a due fenomeni: l’abbandono delle terre e la cementificazione.
Per la risoluzione del primo, la politica è completamente assente e non riesce, anzi non prova neanche, ad arginare la perdita di terreno del settore primario rispetto al mattone. Coltivare la terra rende sempre meno in termini di reddito ed è molto faticoso, nonostante la meccanizzazione. Una crisi che richiederebbe anche un cambio di modello di produzione, avviando una riconversione che emancipi il settore stesso dalla monocoltura intensiva aprendo nuove prospettive. Non solo in termini di produzione ma anche di occasioni per riprodurre comunità e socialità.
Per il secondo fenomeno, la cementificazione, la politica dominante, non solo non ha arginato il fenomeno irreversibile della impermeabilizzazione dei suoli, ma lo ha facilitato e promosso: approvando normative che hanno spinto i comuni a fare cassa con la monetizzazione del territorio, progettando e realizzando opere infrastrutturali che hanno accompagnato l’espansione urbanistica (lo sprawl), favorendo la rendita urbana ai danni della tutela del territorio, del paesaggio e dell’agricoltura, coltivando il consenso facile con gli oneri di urbanizzazione che arrivano grazie alle colate di cemento.
Per rendere bene l’idea di quello che è successo nel nostro paese ci possono aiutare due grafici tratti da un rapporto sul consumo di suolo agricolo a cura del Ministero delle Politiche Agricole.
Nel primo grafico si può vedere che a fronte di un aumento della popolazione, la superficie agricola utilizzata è diminuita (del 28% in 40 anni) e la forbice tende ad allargarsi:

Nel secondo grafico è chiaro ed evidente quanto l’Italia stia progressivamente perdendo sovranità alimentare. Riso, pomodori e frutta fresca sono le uniche colture che produciamo in misura superiore al nostro fabbisogno. Per tutte le altre siamo ben al di sotto dell’80% di copertura. Per alcune sotto il 40%. La media del nostro grado di approvvigionamento alimentare è tra l’80 e l’85% ed è in costante diminuzione. Solo 20 anni fa era pari al 92%.

A questi dati, tenuti nascosti sapientemente all’opinione pubblica (ne avete mai sentito parlare al TG1, al TG3, a Ballarò, a Otto e mezzo?) se ne aggiunge un altro ancor più preoccupante: l’Italia è il terzo paese in Europa ed il quinto nel mondo nella classifica del deficit di suolo.
In sostanza ci mancano 49 milioni di ettari per coprire il nostro intero fabbisogno che è pari a 61 milioni di ettari. Siamo destinati ad essere sempre più dipendenti dalla produzione di terreni di altri paesi.
Il buon senso del buon padre o madre di famiglia dovrebbe portarci a fermare per decreto ed immediatamente la cementificazione ed il consumo di suolo, a bonificare le aree compromesse dal cemento e dai veleni, ad incentivare seriamente il ritorno alla coltivazione delle terre abbandonate. Ma purtroppo il buon senso e l’interesse collettivo sono spesso in contraddizione con gli interessi dei pochi e soliti noti…
Ma oltre che della perduta sovranità alimentare, gli estremisti dirigenti del partito del cemento si sono resi protagonisti dell’alterazione e della sovversione di delicati equilibri ecosistemici. Alterazione condotta grazie alle loro azioni irriducibili, condotte talvolta nottetempo: mitici i consigli comunali alle 3 di notte per approvare varianti ai piani regolatori (nei quindici anni dal 1995 al 2009, i comuni italiani hanno rilasciato complessivamente permessi di costruire per 3,8 miliardi di mc). Le scelte di questi estremisti sono concausa certificata del dissesto idrogeologico e dello sprofondamento quotidiano del paese nel fango. Ma essi si ostinano quotidianamente a tenere la posizione, si oppongono in maniera davvero ideologica e radicale alle decine di proposte veramente moderate che presentiamo tutti i giorni.
Noi (ambientalisti, comitati, cittadini) chiediamo di investire le scarse risorse nella messa in sicurezza del territorio; loro ci rispondono arroganti che sono prioritari i buchi nelle montagne per portare merci a 300 km all’ora da Torino a Lione.
Noi proponiamo di incentivare il recupero degli immobili esistenti, rendendoli più efficienti dal punto di vista energetico, di puntare sul risanamento/ricostruzione dei centri storici abbandonati (a partire da L’Aquila, dove recentemente si sono recati 22 sindaci moderati della Val di Susa per chiedere di impiegare in quella città le risorse destinate al Tav); loro si impuntano con le newtown in aperta campagna, le cittadelle dello sport, della moda, del design.
Noi proponiamo di restaurare il paesaggio, di elaborare un grande piano nazionale di piccole opere, che aiuterebbe l’edilizia ad uscire dalla crisi (dall’abbattimento delle barriere architettoniche alla realizzazione di fognature, marciapiedi e piste ciclabili); loro ci rispondono polemicamente e strumentalmente con nuovi piani casa, nuovi grattacieli, nuovi grandi eventi e relative nuove grandi autostrade e nuovi grandi padiglioni.
Insomma, noi chiediamo di andare più piano; loro accelerano con sprezzo del pericolo, spingendo il vapore a tutta velocità verso le estreme conseguenze, verso il baratro. Degli irresponsabili.
Risultato di queste scelte scellerate portate avanti con tanta veemenza bipartisan? Secondo l’ISPRA (Istituto Superiore per Protezione e la Ricerca Ambientale) ogni giorno vengono impermeabilizzati 100 ettari di terreni naturali. 10 mq al secondo. Quindi cosa facciamo?
Dobbiamo fermarli. Non c’è alternativa. Perché sono dei veri sovversivi. I veri estremisti di questo paese.
di Domenico Finiguerra
da Eddyburg.it

 
 


martedì 10 dicembre 2013


COME LAVORIAMO IN CONSIGLIO COMUNALE
Comunicazione nr. 6/2013
di Daniela Montanari
Gruppo D25
                                                                                                                Verucchio 10 dicembre 2013
Lo scorso 29 novembre in Consiglio Comunale è stato approvato

Assestamento del bilancio 2013.

Io ho espresso voto contrario  motivato da una puntuale analisi su ogni singolo capitolo di entrata e spesa, a breve sull’albo on line del comune troverete tra gli atti amministrativi la delibera di consiglio con allegata la mia dichiarazione di voto più dettagliata.
Quando si affrontano temi contabili di bilancio, la retorica politica la fa da padrona, tanto saranno  pochi quelli che avranno voglia di andarsi a studiare i noiosi e complicati atti per confutarne poi le risultanze.
Noi invece,  questo lavoro certosino di controllo dei dati lo facciamo ogni volta ed è  proprio in base a questo nostro  impegno che possiamo poi formulare precise dichiarazioni di voto.
Durante le discussioni in Consiglio Comunale avevo  più volte sottolineato la necessità che questa amministrazione dedicasse più attenzione al sociale e all’aiuto alle famiglie attanagliate dalla crisi.  Il Sindaco aveva promesso che una risposta su questo fronte si sarebbe  materializzati proprio con questo assestamento di fine novembre,  peccato però che questo non sia avvenuto.  Si tratta in effetti  di un aumento della  spesa nel sociale ma, eccola qua la mistificazione,  finanziata con i contributi che il Comune riceve da Regione e Provincia,  il comune non fa altro che il “passa-soldi” gira sul sociale quanto incassa, questo non è impegnarsi sul sociale, questo è fare demagogia con il sociale. Andando avanti con l’analisi dei dati si evince inoltre che l’assessore ai servizi sociali Malerba decide di mettere a disposizione della spesa generale,  diciamo per capirci meglio  mette nel calderone” ca. 7.000 euro di queste sue entrate, non destinandole al sociale. Ho notato inoltre una cosa a mio modesto parere ancor più grave:  sono arrivati contributi dalla regione di ca. 25.000 euro  per la “Non Autosufficienza”,  presumo siano entrate da destinare per aiutare situazioni di  handicap ed altre  di forte disagio. Ho chiesto all’assessore  che mi confermi al più presto  se le mie risultanze fossero vere e cioè se di questi contributi regionali di ca. 25.000 solo 8.600 euro sono stati dedicati alla non autosufficienza, mentre i restanti sono stati destinati si al sociale, ci soffre da anni per l’inadeguatezza delle risorse a disposizione. Spero che l’assessore possa confutare questo mio dato.
In questo assestamento si notano inoltre vari risparmi di spesa :
-       si abbandona, per fortuna, il progetto di costruire un parcheggio sotterraneo in piazzale Risorgimento (Stazione Rosa, parcheggio padane)  risparmiando ca. 275.000 euro
-       altri risparmi si evidenziano sul fronte degli interventi di sistemazione nel fiume Marecchia,  60.000 euro.
Peccato però che questi risparmi siano destinati a nuove spese:
- crescono infatti le spese che il Comune deve sostenere sul fronte della viabilità  + 185.000 euro di spesa.
- crescono le spese per le parcelle degli avvocati + 50.000 euro di spesa
- crescono le spese degli assessori:+ 5.600 euro spesa –   cultura/turismo -  Bernardi
                                                        + 26.000 euro speso – sport                      Urbinati

Viene inoltre stanziato un fondo di 20.000 euro per sgravi alle utenze non domestiche della Tassa sui rifiuti. Mi sono permessa di eccepire che questi soldi sono pochini…..e non sono veramente ventimila ma l’impegno del comune su questo fronte è di soli 10.000 euro,  visto che sono parzialmente finanziati con dei contributi arrivati per il commercio.

Un assestamento di bilancio che non coglie, ancora una volta, la situazione drammatica delle famiglie e della nostra comunità.